martedì 2 ottobre 2007
Knowledge is power
Knowledge is power is SOAS' motto. Che è un gran bel motto ed è preso molto sul serio: più dal lato del potere che da quello della conoscenza. Non che non si studi, ma lo si fa in modo molto chill out: tra un match di sumo (imbracati in un costume che ti fa assomigliare all'omino michelin) e la preghiera (la religione qui è presa parecchio sul serio, ho perso il conto delle stanze dedicate alla preghiera e con tutto il rispetto, non credo che mettero mai piede in una di quelle per i musulmani: è senza finestre e ho il sospetto che il puzzo di piedi potrebbe essermi fatale); dopo il pranzo gratuito gentilmente offerto da un hare krishna che tutti i giorni si piazza di fronte all'entrata con il suo carrellino-bicicletta e distribuisce una sbobba a base di carboidrati e vegetali a chiunque ne faccia richiesta (pare che così facendo siano convinti di convertire le persone alla loro religione...bho), prima di passare la serata al bar dell'università a fare il karaoke sulla base di musica indiana.
Ma è sul fronte della partecipazione attiva -e quindi dell'esercitazione del potere- che gli studenti danno il meglio. La SU (che non è la Sinistra Universitaria ma la Student Union) fa girare una mailing list al giorno con gli eventi in programma, le news, le cose per cui votare e quelle da boicottare. Oggi mi è arrivata la lista delle Societies presenti all'interno dell'università, che riporto sotto.


Abacus


ACS


Africa Society

Aikido


AISEC


Art Society


Brazilian Jiu Jitsu


Capoeira


Christian Union


Climbing


Debating Society


Detainee Support Group


Eastern European Society


Bhakti Yoga


Cricket


Cuban Big Band


Falun Gong


Flamenco Society



Friends of Africa


Friends of the spartacus Youth group


German Society

Historical Society


International Bushcraft and Traditional Crafts


Islamic Society


Israel Society


ISBAA SOAS Martial Arts


Jewish Society


Korea Society


Meditation and Yoga Society


Middle Eastern Society


Musilim Women Society


Muay Thai


Natural remedies


Nepal Society


Pakistan Society


Palestine Society


Politics, Port and Stilton


Radical Arts and Culture


R2E ( Right to education for palestinians)


Salam Society


Shoningi Kempo


Silk Road Society


SOAS Capitalist Society


SOAS Chinese Cultural Society


SOAS DISPATCH


SOAS Green Group


SOAS Sikh Society

SOAS Bright Futures


SOAS Skydive


SOAS Film


SOAS Persian Society


SOAS Photography


SOAS Poetry Jam


SOAS Snooker and Pool


SOAS STAR (student action for refugees)


SOAS SU Tae Kwon Do Society


SOAS Model United Society


Soas Urdu Society


Socialist Workers Students


South Asian Society


Southasian Film Society


Southeast asian Society


The Spiritual Awakenin Society


Stop the War


Students for Free Tibet


Suo Bahk Do


Respect


Teach a Man to Fish


Tea


Turkish Society


War on Want


Wine Tasting Society


Women's Society


Yoga Society


SPORT


Womens Football


Mens Baskeball


Womens Basketball


Men's Rubgy


Tennis


Mens Football


Mens Football 2nds



Io ne ho contate 84 (e nella lista non compare la LGBT Society, ma in mailing list era girato un invito anche per quella): la cosa potrebbe non destare stupore se stessimo parlando della Columbia University, ma la SOAS non arriva a contare 4000 studenti. Mi chiedo ad esempio di cosa si occupi la Falung Gong Society, per non parlare della Shoningi Kempo Society; la Wine Tasting Society credo che abbia grossi problemi di budget e l'esistenza di una Friend of the Spartacus Youth group Society mi ha lasciato piuttosto stupita.

La necessità di essere open-minded, multicultural and pluralistic arriva a sfiorare livelli paradossali. Tempo fa è girata sempre sulla mailing list una lettera del capitano della squadra di rugby che chiedeva scusa per aver affisso un poster che pubblicizzavano una festa chiamata 'The English Party' e "stated that there was to be no bongos, shisha pipes, or Arabic music." Qualcuno se l'era presa, intendendola in modo discriminatorio verso la musica asiatica e africana e il povero capitano ha dovuto assicurare che "The aim of the poster was not to alienate or discriminate but rather to express that this party was, unlike most SOAS events, going to have a more mainstream vibe. The choice of the word 'English', which I now regret,
was not intended to mean that it was a party for white English students but was rather intended to express that the party's vibe reflected England's mainstream culture, which in itself is not racially exclusive".
Dalle mie parti si direbbe che ce l'hanno un pò alta, ma io li trovo adorabili.


 
posted by Chiara at 19:41 | Permalink |


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