lunedì 2 febbraio 2009
A Londra e la neve

Ha cominciato a nevicare ieri a mezzogiorno e dieci quando sono uscita di casa. Ma una volta riemersa a Richmond Tube Station c'era il sole. Richmond è una di quelle parti di Londra a cui non pensi proprio mai, ma la volta che ci capiti non vorresti più andartene. Un tuffo nel Romanticismo inglese, con la passeggiata lungo il Tamigi, il fiume che fa una piega proprio sotto la collina, i parchi con le statue e i palazzi che emanano puzza sotto il naso solo a guardarli. Per intenderci, nella zona hanno casa, tra gli altri, Keira Knightley e Mick Jagger, che sembra non siano particolarmente propensi a partecipare alle spese di ristrutturazione delle fondamenta dei palazzi in cui vivono, poggiati su un colle che sta lentamente scivolando giù verso valle.
Non stufa di ficcare il naso nell'alta borghesia londinese, mi son fatta Ladbroke Grove a piedi, dal lato posh. Guardavo i palazzi in stile georgiano cercando di sbiriciare attraverso le alte finestre e non mi sono accorta subito che aveva ricominciato a nevicare. Insomma, era buio e le facciate dei palazzi sono bianche immacolate. Poi ho notato che anche il marciapiede stava diventando bianco e pure scivoloso. Ma li per lì l'ho preso per un falso allarme. Grosso errore di valutazione, tanto che, tempo di finire la cena,e le strade e le macchine e i giardinetti e le scale e i cancelli erano tutti coperti di neve.
Ho fatto in tempo a tornare a casa prima che il sistema dei trasporti londinesi andasse completamente in tilt. Ho fatto anche sufficientemente tardi da godermi il silenzio e la luce di una strada deserta e completamente bianca, e ad apprezzare il significato dell'aggettivo "ovattato".
Oggi metà dei treni sono stati cancellati e tutti gli autobus sospesi. A giudicare dalla reazione dei londinesi non deve nevicare tanto spesso da queste parti. Praticamente nessuno è andato a lavoro, questa mattina il parco era pieno di gente eccitatissima che si rotolava per terra, costruiva improbabili pupazzi di neve e si ficcava avvicendevolmente manciate di neve nei pantaloni e lungo la schiena.L'atmosfera è quella di una inaspettata vacanza e nessuna di noi in casa sembra intenzionata a comportarsi come se fosse lunedì. Io ho finalmente risolto uno dei traumi della mia infanzia, realizzando il pupazzo di neve che non potetti fare a otto anni, in occasione dell'ultima seria nevicata a Firenze, perchè malata.
Intanto non ha smesso di fioccare da stamattina e mi chiedo se sarà sufficiente ad annullare i tutorial di mercoledì.
 
posted by Chiara at 18:17 | Permalink | 0 comments