mercoledì 10 giugno 2009
Auguri e figli maschi
Tutti i giorni si sposa qualcuno. Maggio è il mese dei matrimoni secondo il calendario Hindu e anche se da queste parti son tutti cattolici, la tradizione è rispettata nella ricerca dei giorni propizi per celebrare l'unione. Il sincretismo religioso certo non si ferma qui e la quantità di regole che vanno rispettate prima durante e dopo la celebrazione del matrimonio potrebbe riempire un manuale. Dal cibo da mangiare al numero di parenti da visitare e in quale ordine, ai regali da presentare alla famiglia dello sposo al piede con cui i neo-sposi devono entrare per la prima volta in casa. E poi benedizioni, polvere arancione in capo (tamarik), cambi di saari, reclusione nei tre giorni precedenti la celebrazione, orribili catene d'oro (o simil tale) appese al collo al posto della fede e un pranzo di nozze che francamente non vale la pena nominare, visto che tanto si rifinisce per mangiare la solita roba di tutti i giorni, al limite in combinazione diversa (riso e curry).
D'altra parte l'intera società indiana è permeata da rigide regole in ogni suo aspetto. L'apoteosi della rigidità sociale è ovviamente rappresentata dal sistema di caste. La scarsa libertà concessa alle donne segue da vicino. L'abitudine a combinare matrimoni anche nelle famiglie più colte e liberali conferma che l'amore romantico non va necessariamente di pari passo con la crescita economica. L'unica concessione è l'introduzione del livello di istruzione tra i criteri di selezione. Aver completato un MSc in ingegneria aerospaziale è un plus anche per una ragazza, salvo poi non farsene di nulla. Innanzitutto perchè di agenzie spaziali nel West Godavari non ce ne sono molte e in generale il mercato del lavoro non domanda molto più che braccianti agricoli, in secondo luogo perchè comunque un lavoro nel settore sarebbe inappropriato per una donna sposata e potenziale madre di famiglia.

Tutte le storie di vita che ho sentito raccontare fino a ora si concludono con un matrimonio. I giovani perseguono i propri sogni fino a 20-22 anni, poi il richiamo delle convenzioni sociali è troppo forte e decidono di sposarsi. Il tutto può avvenire in non più di tre mesi. Il tempo di informarsi in giro se qualcuno conosce qualcuno che conosce qualcuno che ha un figlio o una figlia da sistemare, far incontrare le famiglie, offrirsi il te' a vicenda e in qualche caso lasciare l'ultima parola ai diretti interessati. Qualche settimana dopo ti ritrovi ricoperta di corone di fiori e polvere arancione sudando copiosamente sotto il sole delle due del pomeriggio che un tendone verde non riesce a schermare, seduta accanto a un perfetto sconosciuto.
L'avvenimento è celebrato con il più grande rispetto e approvazione, al punto che un matrimonio modesto non ha meno di trecento invitati. Ognuno dei suddetti deve benedire gli sposi versando loro in capo tamarik e riso. Il che significa che la coppia passa dalle sei alle diciotto ore seduta sotto il tendone verde in attesa che la processione degli invitati e la pioggia di riso si esauriscano. Nelle foto appaiono sempre sudati, stremati, incazzati o sull'orlo di un esaurimento nervoso. Un inizio di vita coniugale non proprio entusiasmante, ma certo rappresentativo di quel che sarà poi.
Prendete Chennari. A diciott'anni lascia la famiglia (ricca e colta) e va a studiare a Hyderabad per diventare chef. Tre anni dopo si specializza in cucina italiana e viene selezionata per andare a lavorare sui traghetti di Costa Crociere. Ma nel frattempo la madre muore e convenzione vuole che lei si sposi. La ragazza non è una ribelle ed evidentemente le piace l'idea di giocare alla prima donna nella famiglia. Così di buon grado sposa un primogenito, a lei coetaneo e dal sorriso simpatico, ingegnere che lavora per una multinazionale e sospetto stipendio da occidentale. Insomma mica le va male. Ovviamente addio Costa Crociere-anche se bisogna riconoscere che la famiglia dello sposo l'ha lasciata scegliere se accettare il lavoro o meno. Ma francamente chi te lo fa fare di passare 9 mesi l'anno in barca a cucinare per turisti annoiati quando puoi passare le giornate a gestire le proprietà di famiglia seduta in poltrona.
Salvo poi annoiare a morte anche se stessa.
 
posted by Chiara at 04:30 | Permalink |


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