lunedì 2 giugno 2008
E' solo colpa della mancanza di sonno
E' il 2 di giugno e sembra un 30 di marzo solo vagamente tiepido e comunque umido. E faccio sempre più fatica a tenere a mente il perchè di certe scelte. Tipo il motivo per cui mi sento in colpa se dopo 11 ore di fronte a uno schermo non ne passo altre due a finire di scrivere le ultime cose. O perchè, pur vivendo in una città dalle infinite possibilità, sono schiacciata su una routine che non avevo mai sperimentato. E vorrei anche capire che fine ha fatto la mia iperattività, se gli stimoli non ci sono o sono diventata io incapace di vederli.
Invece che più vicina mi sento sempre più distante da chi sta facendo il mio stesso percorso e siede solo qualche schermo più in là. Divergenze caratteriali, forse. O forse sono io che non riesco a stare al passo con l'entusiasmo mostrato dagli altri.
Mi vengono in mente aut-aut, dei "solo a condizione che". Ma so che mi si ritorcerebbero contro e basta.
Vicina vicina a mollare tutto, provo a esternare.
Prendo il mano il libro sugli India's Five Year Plan, sperando di alleviare almeno i sensi di colpa.
Invece che più vicina mi sento sempre più distante da chi sta facendo il mio stesso percorso e siede solo qualche schermo più in là. Divergenze caratteriali, forse. O forse sono io che non riesco a stare al passo con l'entusiasmo mostrato dagli altri.
Mi vengono in mente aut-aut, dei "solo a condizione che". Ma so che mi si ritorcerebbero contro e basta.
Vicina vicina a mollare tutto, provo a esternare.
Prendo il mano il libro sugli India's Five Year Plan, sperando di alleviare almeno i sensi di colpa.
allora, calma e sangue freddo. i dettagli sul clima te li risparmio, ti dico solo che ieri sera ripensavo al giugno 2007, ripensavo alle uscite che mi facevo, al caldo di bologna che mi faceva sudare, all'estate che si sentiva nell'aria già da maggio. quest'anno mi sembra che di estate (e di tutto ciò che ne dovrebbe conseguire) ci sia ben poco, fin'ora almeno così è stato. qua è grigio, potrebbe benissimo essere londra, da quel punto di vista..quindi.
il resto. capisco molto bene ciccia. però quel "vicina vicina a mollare tutto" non va bene : ) gli stimoli si trovano da sole, son la prima a dirlo. solo credo che lo sforzo dovrebbe esser fatto nel prendere le cose come pezzi di un processo continuo, che ogni tanto può rallentare, ma che a sua volta ci porterà a nuove cose. senza però scordarsi del "qui e ora", che sicuramente è la cosa più importante. e allora pensa a dove sei, che sei lì per un motivo preciso, certo, ma che comunque la tua vita è la tua vita, e lo è anche senza quel progetto da portare avanti. e soprattutto, fissa quel volo (se ancora non l'hai fatto : D), forse lo strumento più importante per staccarti dalla monotonia sterile dei libri e farti toccare con mano il da farsi.
ti abbraccio forte e faccio il tifo per te!
vale