mercoledì 9 luglio 2008
Reading advice for the summer
Per anni mi sono chiesta cosa avesse di speciale McEwan. Poi mi sono decisa a leggere un suo libro, e l'ho capito.
La sua capacità di immedesimarsi nella mente di una bambina e di raccontarla con estrema naturalezza mi ha lasciato spiazzata. Mi sono ritrovata a leggere i miei pensieri di un paio di decennio fa, o almeno la logica con cui li formulavo (not to mention that Briony's favourite view of London is the same as mine, that from Waterloo Bridge. Anche io alzo sempre la testa dal libro per guardare sia a destra che a sinistra tutte le volte che lo attraverso).
La vita adulta dei protagonisti non è forse raccontata in modo altrettanto toccante, ma l'affresco della Seconda Guerra Mondiale è pieno di umanità e la descrizione dell'apprendistato da infermiera di Briony mi ha fatto capire qualcosa di più su mia madre (stesso apprendistato qualche decennio dopo, ma poche cose dovevano essere cambiate).
Infine, il trucchetto del meta-romanzo è forse un modo un pò troppo furbo per fornire un doppio finale alla storia, ma in questo caso è pienamente giustificato. Questo infatti non è solo un romanzo, è anche un libro su come si diventa scrittori e su come sia necessario sperimentare il meglio e il peggio della natura umana per riuscirci. Un libro imprescindibile per chiunque interressato alla scrittura.